Lo spazio nello spazio

Ottica Ghigo è l’esempio classico della trasformazione inaspettata; una trasformazione figlia della morfologia stessa del locale dominato da volte e arco a sesto ribassato. La prima sfida, quindi, era quella di rispettare i volumi esaltandone l’essenza.

La seconda sfida era dettata dalla necessità di creare un’area dedicata a refrazione e contattologia senza intersecare i volumi stessi. Da qui l’idea di creare un nuovo volume in loco della solita partizione.

La terza sfida era dettata dalla necessità di ricavare un’area laboratorio da un locale attiguo posizionato su un livello inferiore senza farlo percepire.
A tale scopo è stata praticata, nella parete, un’apertura nascosta ad arte dagli espositori.

La quarta sfida era la necessità di illuminare il locale senza utilizzare i soliti scontati sistemi a sospensione. Abbiamo quindi utlizzato una raggiera di lame di luce dalla struttura appena percepibile.

Tuttavia, tutto questo non sarebbe stato possibile senza Devas e Ghigo autentici motori e vera anima.

Lino Busetti


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